Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
cervello di tutti quelli che ne hanno uno a loro disposizione; e se i governi d'Italia lo volessero, potrebbero far scomparire affatto ogni idea di sétte
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
giovane, un corpo di ferro, uno sguardo che pareva vi mangiasse, capelli neri e sempre ritti a raggiera; ed un cervello di poeta nel senso piú
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
cervello, grazie a quell'abitudine benedetta che non si riesce mai a correggere, di credere che il mondo cammina male perché nessuno gli ha detto di
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
d'avermi a stillare il cervello sotto la sferza del sole, e di dover altresí cangiare la diletta eleggera camiciola contadinesca, contro la giubba cittadina
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
San Quintino voltando le spalle all'architetto. Ma era un uomo di cervello, e che aveva girato! Veramente, me n'accorgo, vo un po' troppo di palo in